giovedì 11 aprile 2013

Tribunal Constitucional vs. Governo - 2° round


Palácio Ratton
Per la seconda volta, dall'inizio della crisi economica, la corte costituzionale portoghese ha cassato, con sentenza pubblicata venerdì scorso (5 aprile), una parte rilevante della legge finanziaria, mettendo così in serio pericolo il raggiungimento, da parte del governo, degli impegni presi con la “troika” dei creditori (Commissione Europea, BCE e FMI). Come già l'anno scorso, il Tribunal Constitucional ha dichiarato incostituzionali il taglio dei cosiddetti “subsídios de férias”, ovvero la trediciesima e quattordicesima mensilità, degli impiegati statali e dei pensionati. Ed esattamente come l'anno scorso, le due misure sono state dichiarate incostituzionali in base al principio di eguaglianza (ovvero, in poche parole, perché limitate ai soli impiegati statali, e non a tutti i lavoratori). Sono stati poi dichiarati inconstituzionali il contributo per le prestazioni sanitarie e i sussidi di disoccupazione, sulla base del principio di progressività, e alcune norme relative ai contratti di ricerca e docenza. In questi ultimi due casi, tuttavia, la decisione avrà un impatto limitato sui conti pubblici.

Salazar e la politica travestita da tecnica

1. In un libro pubblicato recentemente in Portogallo per le (meritorie) edizioni Tinta da China (Salazar e o poder. A arte de saber durar, 367 pp., 17€), Fernando Rosas ha ricostruito la strategia politica del dittatore portoghese a partire dal suo obiettivo fondamentale: la preservazione del potere. Un obiettivo ovvio, si dirà, soprattutto per un dittatore. Meno ovvio è riconsiderare sotto questa luce scelte e tattiche che sono state variamente attribuite alla capacità di Salazar di scendere a compromessi o alla sua (relativa) flessibilità di fronte alle trasformazioni socioeconomiche (soprattutto negli ultimi decenni del suo regime). Flessibilità, come si comprende bene dalle pagine del libro, motivata non tanto dal desiderio di trovare risposte a nuove situazioni economiche o sociali, quanto dall'imperativo di resistere; anche a costo di fare concessioni e di acconsentire a una (limitata) modernizzazione dell'economia. Al di là di ciò, quel che il libro di Rosas mostra molto bene è l'abilità di Salazar nel nascondere il suo disegno, fin dall'inizio prettamente politico, sotto le vesti di un intervento tecnico super partes.